Lucio Elio Seiano
''Il suo animo era abituato alle fatiche; l'animo pronto a osare...''
Tacito, Annali, Libro IV
Lucio Elio Seiano nacque nell'anno 20 a.C circa a Bolsena. Suo padre era Seio Strabone, e proveniva dal rango equestre. La zia di Strabone era invece stata moglie di Mecenate, altro illustre membro del rango equestre. La madre era invece una Iunia, e suo fratello era Iunio Bleso, console suffetto nel 10 d.C. La parentela di Seiano era dunque costituita da una folta schiera di personalità illustri, con contatti con la casa imperiale. In gioventù, divenne seguace di Gaio Cesare, forse prostituendosi ad Apicio, ricco gastronomo. In seguito sposò Apicata, che potrebbe aver avuto rapporti con Apicio. Nell'anno 14 è associato al padre quale prefetto del pretorio. Un anno dopo, Seio Strabone viene eletto prefetto d'Egitto: Seiano può dunque scendere in campo. Ma per capire meglio le manovre del nostro protagonista, è necessario avere un quadro storico completo, che ci faccia capire come Tiberio fosse asceso al soglio, e come si fosse aleniato la simpatia del popolo.
Nel 14 d.C., Ottaviano Augusto muore nello stesso letto dove era morto suo padre Ottavio, fra le braccia di sua moglie Livia, la quale, in una teoria alquanto fantasiosa, è sovente accusata della morte del marito tramite avvelenamento. Sebbene tale teoria sia poco credibile, è quantomeno suggestiva e adottata da Robert Graves nella sua novella I, Claudius.
Ottaviano aveva guidato l'impero dal 27 a.C., da quando il senato gli aveva concesso il titolo di Augusto, dal verbo augeo, aumentare, all'indomani della sconfitta di Marco Antonio che, con la complicità di Cleopatra, ultima sovrana ellenistica, avrebbe voluto trasformare lo Stato in una monarchia assoluta con capitale ad Alessandria. Sotto di lui, si erano sviluppate di nuovo la cultura dopo un secolo di conflitti civili, e la città era diventata una capitale sfarzosa. Come disse lui stesso, almeno a detta di Svetonio:
''Trovai una città di mattoni e la lasciai di marmo''
Svetonio, Vita dei Cesari, Vita di Augusto
Già a partire dal primo decennio del suo principato, Augusto aveva iniziato la ricerca di un erede per il trono. La prima scelta era ricaduta su Marcello, figlio di sua sorella Ottavia, che egli diede pure in moglie a Giulia, sua unica figlia naturale. Marcello, tuttavia, morì nel 22 a.C., secondo alcuni avvelenato sempre da Livia. Costei infatti aveva due figli, Tiberio e Druso, avuto dal suo precedente marito, e, a detta di molti, era animata dalla brama di vederli come successori di Ottaviano. Quelle relative a Livia ed alla sua smania di potere potrebbero essere solo dicerie, ma sta di fatto che, uno ad uno, tutti gli eredi scelti da Ottaviano morirono. Agrippa, fedelissimo amico dell'imperatore, Lucio e Gaio Cesare, suoi nipoti, tutti prescelti come eredi, e tutti morti prima del principe. Alla fine, nel 4 d.C., Ottaviano scelse come suo erede Tiberio (Druso era morto per una disastrosa caduta a cavallo nel 9 a.C.), uomo non adorato dall'imperatore, ma evidentemente ultima scelta rimasta. Tiberio si era già dimostrato un ottimo militare, in varie missioni fra oriente e occidente. Nel 6 a.C. Tiberio si era allontanato dalla vita politica, recandosi in romitaggio volontario a Rodi, isola che amava molto. Morto Lucio Cesare, però, dovette tornare per essere acclamato erede di Ottaviano. Assieme a lui, quale possibile successore al soglio, c'era Agrippa Postumo, figlio di Agrippa e Giulia, la quale, dopo la morte di Marcello, era stata data in moglie prima ad Agrippa, poi a Tiberio. Postumo, tuttavia, venne esiliato nel 7 d.C., per motivi non chiarissimi, prima a Sorrento, poi a Planasia, ovvero l'odierna isola di Pianosa, in Toscana. Se il suo esilio è avvolto nel mistero, lo è ancora di più la sua morte. Infatti egli fu ucciso poco dopo la morte di Ottaviano, non si sa in che circostanze o su iniziativa di chi.
Comunque, nel 14 d.C., Tiberio è imperatore. E qui la sorte tira uno scherzo mancino a Tiberio stesso, dato che egli amava la repubblica, e ne auspicava il ritorno. Così, non volle subito accettare la porpora, e i senatori dovettero pregarlo per fargliela accettare. Tiberio alla fine acconsentì, sapendo che comunque se avesse rifiutato, qualcun altro sarebbe divenuto imperatore, e comunque uno Stato tanto grande necessitava un capo assoluto. L'amministrazione di Tiberio è ottima, e ogni spedizione militare segue le sue direttive, messe in atto dal suo figliastro adottivo, Germanico. Ma Tiberio è un carattere cupo, chiuso e serio; Germanico è invece più espansivo, una di quelle personalità più apprezzate dalle masse. Il prestigio di Germanico aumentava, e aveva attorno a sé un intero circolo, composto dai suoi più cari amici. Sua moglie era Agrippina Maggiore, energica donna che seguiva il marito in ogni campagna militare. Nel 17 gli è concesso il trionfo dall'imperatore.
All'apice del suo successo, però, Germanico muore, ad Antiochia, in circostanze ignote. La sua morte era stata preannunciata da sinistri segnali, come resti umani dissepolti e il nome di Germanico inciso su tavolette intrise di grumi di sangue. Il funerale di Germanico, che si svolge ad Antiochia, coinvolge tutta la città, data l'enorme popolarità del generale. Agrippina, disperata, dopo aver fatto cremare il marito, torna in patria, approdando a Brindisi. Ai suoi seni stringe l'urna di Germanico, e nel suo cuore brama vendetta, non attenendosi alle preghiere del marito, che le aveva chiesto di tenere a freno la sua fierezza, fattele in punto di morte. Si ritiene che Germanico sia morto avvelenato, e sii accusano Pisone, governatore della Siria, che Tiberio aveva mandato assieme a Germanico per tenerlo sotto controllo e sua moglie Plancina. La richiesta di difendere Pisone viene declinata da molti illustri senatori, mentre Tiberio caldeggia per la moderazione. Pisone, tuttavia, verrà condannato, ma non per l'assassinio di Germanico, ma per crimini precedenti ad esso, che erano usciti fuori durante il processo. Quanto a Plancina, in quanto amica dell'ormai anziana Livia Drusilla, viene assolta. Pisone, dal canto suo, si suicida. Ma l'episodio ha ormai scatenato il furore del popolo contro Tiberio, il quale è ritenuto mandante dell'assassinio, un omicidio dovuto all'invidia. Ed è qui che si inserisce, finalmente, Seiano.
Già nel 14 si era distinto per aver sedato, assieme al figlio di Tiberio, Druso Minore, una rivolta in Pannonia. Tiberio aveva quindi molta fiducia in quest'uomo, il che era un privilegio per Seiano, dato che, come si è detto, Tiberio aveva poca fiducia negli altri. Dunque egli, come ci riporta Tacito:
Quadro storico: dall'ascesa di Ottaviano alla morte di Germanico (27 a.C. - 19 d.C.)
Nel 14 d.C., Ottaviano Augusto muore nello stesso letto dove era morto suo padre Ottavio, fra le braccia di sua moglie Livia, la quale, in una teoria alquanto fantasiosa, è sovente accusata della morte del marito tramite avvelenamento. Sebbene tale teoria sia poco credibile, è quantomeno suggestiva e adottata da Robert Graves nella sua novella I, Claudius.
Ottaviano aveva guidato l'impero dal 27 a.C., da quando il senato gli aveva concesso il titolo di Augusto, dal verbo augeo, aumentare, all'indomani della sconfitta di Marco Antonio che, con la complicità di Cleopatra, ultima sovrana ellenistica, avrebbe voluto trasformare lo Stato in una monarchia assoluta con capitale ad Alessandria. Sotto di lui, si erano sviluppate di nuovo la cultura dopo un secolo di conflitti civili, e la città era diventata una capitale sfarzosa. Come disse lui stesso, almeno a detta di Svetonio:
''Trovai una città di mattoni e la lasciai di marmo''
Svetonio, Vita dei Cesari, Vita di Augusto
![]() |
Augusto di Prima Porta |
Comunque, nel 14 d.C., Tiberio è imperatore. E qui la sorte tira uno scherzo mancino a Tiberio stesso, dato che egli amava la repubblica, e ne auspicava il ritorno. Così, non volle subito accettare la porpora, e i senatori dovettero pregarlo per fargliela accettare. Tiberio alla fine acconsentì, sapendo che comunque se avesse rifiutato, qualcun altro sarebbe divenuto imperatore, e comunque uno Stato tanto grande necessitava un capo assoluto. L'amministrazione di Tiberio è ottima, e ogni spedizione militare segue le sue direttive, messe in atto dal suo figliastro adottivo, Germanico. Ma Tiberio è un carattere cupo, chiuso e serio; Germanico è invece più espansivo, una di quelle personalità più apprezzate dalle masse. Il prestigio di Germanico aumentava, e aveva attorno a sé un intero circolo, composto dai suoi più cari amici. Sua moglie era Agrippina Maggiore, energica donna che seguiva il marito in ogni campagna militare. Nel 17 gli è concesso il trionfo dall'imperatore.
![]() |
Thusnelda nel trionfo di Germanico, Carl Theodor von Piloty (1873) |
L'ascesa di Elio Seiano (14 - 23 d.C.)
Già nel 14 si era distinto per aver sedato, assieme al figlio di Tiberio, Druso Minore, una rivolta in Pannonia. Tiberio aveva quindi molta fiducia in quest'uomo, il che era un privilegio per Seiano, dato che, come si è detto, Tiberio aveva poca fiducia negli altri. Dunque egli, come ci riporta Tacito:
''Irretì Tiberio a tal punto da renderlo impenetrabile dagli altri, ma scoperto a lui solo''
![]() |
Possibile busto di Seiano |
Le ambizioni di Seiano sono poco chiare, data l'esiguità delle fonti, ma è possibile che mirasse a diventare imperatore o almeno ad essere eletto come reggente di un giovane erede come poteva essere il nipote di Tiberio, Tiberio Gemello. La casata imperiale era però piena di giovani: Germanico, Druso, figlio di Tiberio, Nerone e Druso, figli di Germanico, e Gaio, che in seguito diverrà noto come Caligola. Sicché Seiano dovette lavorare non poco per togliersi di mezzo tutti costoro. Nel 23 d.C iniziò la vera e propria scalata ai vertici di Seiano, e per farlo ebbe una preziosissima alleata: Claudia Livia, detta Livilla (propriamente ''piccola Livia''), che era stata moglie di Gaio Cesare, e ora era sposata a Druso, figlio di Tiberio. Seiano e Livilla divennero amanti, e l'uomo convinse la donna ad assisterlo nei suoi disegni per eliminare Druso, il quale era, fra l'altro, particolarmente insofferente rispetto a Seiano, poiché era sdegnato dal fatto che Tiberio riponesse tanta fiducia in un uomo che non fosse lui. Una volta Druso, dopo una disputa, arrivò addirittura a colpire Seiano con uno schiaffo. Livilla si convinse, anche grazie alle promesse di potere di Seiano, così i due assassinarono Druso, con l'aiuto del medico Eudemo (che preparò il veleno) e l'eunuco Ligdo (che lo somministrò). Farei un peccato alla storia se continuassi a parlare come se fosse un fatto certo: infatti l'episodio che ho appena riportato potrebbe essere semplicemente nato dagli avversari di Seiano che ne tramandarono un'immagine forse ancora più diabolica di quanto dovesse essere nella realtà. La morte di Druso avvenne dopo un lungo periodo di malanno: si dice che il veleno dato al giovane avesse effetto ritardato, ma è possibile che in realtà Druso si fosse semplicemente ammalato. Tiberio stesso credeva che il figlio fosse morto di stravizi, per i quali egli era assai noto.
![]() |
Busto di Druso Minore, al Museo del Prado |
Nessun commento:
Posta un commento